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Kim Possible Italia Lab, capitolo 3

 

Origini e curiosita’ del cartone animato Disney, Kim Possible

 

3.1. Nozioni certe

a) Il cartoon animato Kim Possible è prodotto dalla Disney in 87 episodi per la televisione (il film “La sfida finale-So the drama” è considerata composta da tre episodi, trasmessi generalmente tramite i canali Disney (in Italia qualche “misero passaggio” si è avuto nel box Disney di Rai Due), suddivisi in 4 stagioni dal 2002 al 2007.   Ci sono anche giochi per Nintendo GBA e NES, Sony PS2 e 5 dischi video DVD (di cui troverete le specifiche nella pagina del sito relativa). Un DVD riguarda la trilogia finale della III° stagione dal titolo “La sfida finale-So the drama” (episodio che veniva regolarmente “saltato” da Disney Channel, che invece proiettava tutti gli altri, e trasmesso solo su Disney Toon…). Alla data del 1 gennaio 2012, con la chiusura di Toon Disney, l’unica possibilità di vedere la serie sembra essere in streaming, comunque aggiornamenti in merito li trovate sul  nella sezione specifica del nostro sito.   Non si comprende appieno come mai Disney.com metta a disposizione del pubblico americano tutti gli episodi della fortunata serie, mentre in Italia questo non avvenga, nè online, nè in televisione…
b) Il cartone si sarebbe dovuto concludere con la “La sfida finale-So the Drama“, ma a seguito di una fortunata petizione internazionale ha visto un extra di 22 episodi (la IV° stagione) che rimarranno probabilmente gli ultimi.
c) Il cartoon presenta una propria colonna sonora in cui sono stati impegnati interpreti del panorama giovanile discografico americano (vedasi Jesse McCartney) e diversi autori fra cui George Gabriel e Cory Larios. Cominciato in sordina, come buona parte delle serie TV, il cartoon ha evoluto storia e personaggi adattandosi alla crescita naturale degli stessi e del pubblico che li seguiva. Non a caso accanto alla componente avventura ha preso sempre più campo quella ironica, con gag e battute che probabilmente riconosciamo in uno sitle vicino a Groening dei Simpson, benchè ovviamente non “political-incorrect” come per il cartone animato di casa Fox (proprietà dell’Australiano Murdoch).

 

3.2. Tracce di…

Quando si prova ad analizzare un lavoro artistico, sia esso poesia, racconto, film, o cartone animato appunto, non si può pensare che chi lo ha ideato non sia stato influenzato da ciò che lo circonda o non abbia desiderato “approfondire” o “perfezionare” tratti o personaggi che lo avevano colpito ed interessato.  Ognuno di noi vede nell’opera di altri qualcosa di proprio e di conosciuto, l’identificazione con ciò che si legge o si guarda è un fatto innato nell’uomo tanto che un noto artista internazionale una volta disse ironicamente: “leggo sempre le recensioni dei miei lavori, così capisco cosa volevo dire….”

Proviamo per puro divertimento a cercare dei paralleli fra la serie Kim Possible, ideata da (Robert) Bob Schooley e Mark McCorkle, ed altre “opere”, senza che questo inneschi inutili discussioni sulla prima paternità, che avrebbero lo stesso effetto filosofico, a spirale, della domanda: “è nato prima l’uovo o la gallina?”.   Queste similitudini stilistiche li chiameremo, non a caso, semplicemente tracce di…

 

 

3.2.1. Tre è il numero perfetto

Senz’altro ai più non saranno sfuggite tre caratteristiche della serie Disney Kim Possible nata nel 2002, che si ritrovano in:
a) Simpson 1989; un cartoon
b) Tomb Raider 1995; un gioco elettronico della Eidos E.A.
c) Relic Hunter 1999; un telefilm televisivo
senza ovviamente dimenticare il “cult” di James Bond.
I primi due sono evidentemente mostri sacri nel loro genere, chi non conosce i Simpson con le loro battute e la velocità narrativa che li contraddistingue?! O l’inimitabile primo videogioco incentrato completamente su una bellissima eroina?!   Ne parliamo anche nella vecchia homepage del sito nella news del 16/07/09.  In ultimo,  Sidney Fox e Nigel, di Relic Hunter, sono invece la “trasposizione” più ovvia, in film, di Kim & Ron, intesa ovviamente come canovaccio stilistico della bella coraggiosa affiancata dall’amico imbranato, ma pieno d’iniziativa.   Di certo avendo l’opportunità di vedere gli episodi della I° stagione di Kim Possible (che noi indichiamo spesso con il termine Le Origini e che purtroppo Disney Italia ci ha mandato col contagocce) e confrontandoli con i successivi, si potrà senz’altro notare la crescita evolutiva dei vari personaggi e di tutta la Storia in genere, passata da “semplicemente” avventurosa-istruttiva-simpatica ad avventurosa-istruttiva-divertente-brillante-sentimentale, quale epicentro di un costante riferimento a situazioni e sfumature prese dai singoli episodi originari.  Insomma chi avrà il desiderio di vedere Kim Possible noterà senz’altro i riferimenti a quanto diciamo (come sapete la nostra “prima direttiva” ci impone di non svelare mai nulla per non causare anticipazioni, ovvero spoiler, di ciò che è presente nel cartone animato Kim Possible per non rovinare la visione ai neofiti), ricordandovi appunto che questa ricerca di  “paralleli” è un semplice gioco mentale senza pretese tecniche.

 

 

3.2.2. L’ironia in casa Disney ha un papà nei nostri anni?

Ad un attento osservatore però non potrà sfuggire che quando si parla di ironia e avventura in casa Disney, e non ci riferiamo tanto alle semplici battute dei classici cartoni animati della casa americana, non si può che prescindere dal padre dei paperi Carl Barks, capace di dipingere storie cariche di sentimento, insegnamenti, avventura e ricche di esilaranti gag. Nel suo ricordo godiamo ancora oggi di tutte le (grandiose) opere da lui ideate dal ’50 in avanti e pubblicate, tra l’altro, nel 2008 dal Corriere della Sera in allegati da collezione. In uno di essi (il numero 8), Luca Boschi racconta come lo stesso George Lucas rimase talmente affascinato dalla storia Barksiana del ’52 “Zio Paperone e le sette città di Cibola” da prenderne spunto per la fortunata serie cinematografica di Indiana Jones.  Ancora,  basta sfogliare Carl Barks e citare l’esilarante storia “Paperino e la filosofia del Flippismo” dove un Paperino, indisciplinato autista, si trova di fronte ad un giudice che reca la seguente scritta sotto l’assise “Lasciate ogni speranza, trasgressori! Il Comune è in fallimento ed il giudice ha chiesto l’aumento di stipendio!”.

 

 

3.2.3. Pour parler

A nostro avviso quindi c’è ne abbastanza per confermare la tesi che quando si parla di un’opera targata Walt Disney, intesa come “brand” e non come l’ideatore del topo più famoso del mondo, non è possibile riferirla solo ad un pubblico giovane.  Quindi attenzione a considerare Kim Possible un semplice serie televisiva per bambini, a tal proposito potremmo citarvi tante occasioni scorte negli 87 episodi, ma sapete che la filosofia del nostro sito è “non svelare nulla” per cui il lettore dovrà accontentarsi di un solo esempio: le frasi sul tabellone all’esterno della scuola di Middleton che compaiono nelle diverse puntate. Oltre a ricordarci (nell’immediato) lo stile “Groeninghiano” della lavagna di Bart, esprimono ironia, ma hanno soprattutto dei messaggi sociali, come quello dell’ultimo giorno di scuola con scritto “la disoccupazione inizia ora” (chissà che prima o poi daremo ampio spazio a questi messaggi in una sezione apposita del sito: lo meriterebbero…).

 

 

3.2.4. Conoscere le scuole americane per capire davvero Kim Possible

Per comprendere invece l’essenza del cartone animato, non bisogna poi dimenticare il luogo dove viene “confezionato”: la “Middleton High School”, che potremmo parificare alle nostre Medie Superiori. Negli States un ragazzo studia generalmente in una struttura pubblica per 12 anni, arrivando a completare la High School quando compie 17/18 anni. Il passaggio successivo è l’iscrizione ai college (paragonabili alle nostre Università) che è un’operazione complessa e richiede una lunga trafila fra raccolta di documenti, certificati e lettere di presentazione, nonchè poi la spedizione degli stessi, che deve avvenire entro il 15 aprile dell’anno precedente quello dell’iscrizione. Questo succede perché fra le diverse migliaia di scuole esistenti negli Usa, le principali università sono naturalmente le più ambite e l’ammissione è molto competitiva. Generalmente si ritiene opportuno sceglierne sette o otto con cui prendere contatto.  Tale argomento verrà trattato in maniera interessante proprio nella IV° stagione del cartone animato Kim Possible.
Ritornando alle “High School” bisogna notare che non si ha un pacchetto fisso di materie (come per esempio accade in Italia nelle Medie Superiori), ma ogni semestre si possono selezionare materie diverse, considerando però che ci sono materie obbligatorie di base: quindi è un sistema molto più vicino a quello universitario italiano. La “High School” americana inizia al nono grado (equivalente al nostro primo anno di liceo) e finisce dopo la cerimonia del diploma (in inglese Graduation), al dodicesimo grado.
Gli allievi delle “High School” sono nominati: Freshman (nono grado); Sophomore (decimo grado); Junior (undicesimo grado); Senior (dodicesimo grado).
[Nota a tergo: si tenga presente che le informazioni sono fornite come curiosità,  potrebbero quindi nel tempo variare in caso di modifica della normativa scolastica statunitense]
Tutte queste considerazioni ci aiutano a capire la matrice dove si sviluppa la storia del cartone animato Disney Kim Possible ed i molti spunti che gli autori prendono nello scrivere gli episodi, come per esempio il momento della “fiera dei mestieri”.

 

 

3.3. E’ davvero la fine ?!

Il cartoon Kim Possible si sviluppa in quattro stagioni che rappresentano il ciclo di studi delle “High School” americane, anche se è soprattutto nella IV° stagione che comprendiamo davvero la collocazione cronologica degli anni scolastici, in quanto c’è l’assoluta certezza che Kim e Ron si trovino all’ultimo anno, mentre nelle stagione precedenti si può solo presupporre la classe che i due protagonisti frequentano. Detto questo, il futuro di Kim Possible, qualora ve ne sia ancora…, dovrebbe quindi essere necessariamente al di fuori di quel contesto scolastico su cui invece gli autori hanno costruito le storie, sebbene non tutte, e quindi si andrebbe incontro ad un’operazione editoriale che si discosta da quella originale.
Noi amiamo credere che possa ancora esserci un continuo, probabilmente legato a lungometraggi “ad hoc” aderenti, come per la serie TV, all’età dei personaggi, che d’altro canto permetterebbero ai tanti “fan” del cartoon di continuare a “crescere” assieme ad esso.

 

 

3.4. Curiosità

– A tutti è evidente il gioco di parole con il nome dell’eroina, ottenuto aggiungendo una K alla parola impossible (impossibile in inglese), e distanziando poi il tutto in due parole, Kim Possible, ma forse ai più sarà sfuggito che lo stesso “giochino” è usato (in maniera più velata) con Ron Stoppable, Stoppable in inglese vuol dire “arrestabile” (inteso come il fermare qualcuno o qualcosa), ma se pronunciamo velocemente nome e cognome al completo otteniamo un suono vicino alla parola inglese Unstoppable che vuol dire l’esatto contrario ovvero Inarrestabile: basta seguire la quarta stagione a conferma di quanto diciamo…

– Pur concluso ufficialmente con la III° stagione, il cartoon è arrivato alla IV° grazie ad una vittoriosa petizione dei fans club del mondo… se è poco !

– Solo leggendo i nomi dei doppiatori scelti, vi renderete conto della portata del cartone animato Disney.

– In sovraimpressione non compare mai il titolo dell’episodio, fatta esclusione per gli episodi inseriti in DVD (ed in particolare “Viaggio nel tempo” e “La sfida finale”).

– Forse unico nel suo genere, gli episodi del cartone animato non sono necessariamente trasmessi in ordine cronologico. La data di produzione non rispecchia sempre l’evoluzione cronologica e anche in televisione è capitato di assistere ad episodi invertiti fra loro.

Gli episodi “Dolcetto o scherzetto-31st October” (prima stagione), “La festa della mamma-The mother’s day” (seconda stagione), “Un Natale molto Possible-A very Possible Christmas” (seconda stagione) ed “Effetto Cupido-The Cupid effect” (quarta stagione) sono rispettivamente specifici per il 31 ottobre, la Festa della mamma (seconda domenica di Maggio), Natale e San Valentino (14 febbraio). Pertanto vengono generalmente proiettati i quei periodi, a volte anche al di fuori della stagione in onda. Diciamo “generalmente”… perchè comunque non è sempre così.

– Dal 15 gennaio 2009 al 2 febbraio 2009 la programmazione statunitense della IV° stagione conferma la nostra cronologia degli episodi, tranne per l’episodio “Effetto Cupido-The Cupid effect” (specifico per San Valentino) andato in onda appunto il 15 febbraio 2009, in mezzo ad episodi della I° stagione.  Inoltre l’episodio “Il compleanno del cugino Larry” (The Larry’s Birthday) è andato in onda cronologicamente corretto, ma solo su Disney Toon.   Unica nota stonata, l’episodio “Grande fardello-Big Brother” che ha preceduto “Vittima della moda-Fashion victim” pur essendo cronologicamente successivo.  Comunque di questo e altro parliamo nella pagina relativa agli episodi.

– La serie animata “Kim Possible” ha ricevuto diverse nominations agli Emmy non riuscendo però a vincere il primo premio.

– L’ultima puntata del serial, “La cerimonia del diploma”, è divisa in due episodi, ma sembra presentare alcuni “errori” di doppiaggio e di fotogrammi probabilmente dovuti a tagli successivi per ridurre la lunghezza totale.

– Ogni episodio dura 22:00 minuti circa comprensivi della sigla iniziale e finale.

– I Miniepisodi, contrassegnati da un numero e una lettera “a” e “b” (che indicano il primo e secondo mini-episodio), sono trasmessi a gruppi di due e durano ognuno la metà di un episodio normale.

– Tutti gli episodi cominciano con una intro di qualche minuto a cui segue la sigla, questo non avviene nei mini-episodi (dove la sigla parte subito) o in alcuni episodi inseriti nei cinque DVD in commercio (l’elenco lo trovate nella pagina relativa).

– Nella versione italiana il Team Go si trova a “Go City”, negli States invece si trova a Chicago come si legge nella scheda dell’episodio “Go Team Go” del sito di riferimento Disney.com ( […] battling a bird-brained villain in Chicago… ).

– Prima di essere online il nostro sito (scusateci per l’immodestia) i siti che riportavano errori su Kim Possible si sprecavano. Persino quello di riferimento Disney (Zapit) alcune volte sbagliava il nome del director (regista) e ciò si può  affermare perchè è un dato  verificabilissimo in quanto compare in ogni episodio.    Queste lacunosità, soprattutto in Italia, nei confronti del cartoon Kim Possible, come già detto, ci ha indotti nel 2008 a cominciare un progetto che ha portato alla pubblicazione online di Kim Possible Italia.

– Premesso che Disney Channel USA ha continuato a trasmettere tutte le quattro stagioni di Kim Possible a rotazione, (nonchè il sito Disney.com metta a disposizione del pubblico americano gli episodi in streaming), il 22/04/09 per la prima volta, o comunque da almeno un anno di distanza, finalmente la serie comincia con il vero e primo episodio “Il Nanopidocchio-Tick,tick,tick” e non “La giacca di pelle verde-Bueno Nacho” che è assolutamente successivo (per approfondire visionate la pagina del nostro sito, Kim Possible Lab).

– Nell’episodio della prima serie “Settimana bianca-Downhill” (nel DVD The Secret Files è titolato anche “Discesa libera”), verso la fine, c’è un errore nei disegni: in pochi fotogrammi (ma ben visibile) il Preside Barkin è vestito diversamente rispetto alla scene immediatamenti precedenti e successive…

– Nell’episodio versione italiana “Look alla moda-Kimitation nation” per la prima e unica volta compare il tabellone fuori dalla scuola completamente in bianco: errore nel sovrapporre la traduzione o scelta editoriale?!  Si tratterebbe di un errore nella ristampa per la versione italiana, infatti il cartellone nella versione americana è ben scritto e recita “Home of Kim Style” che potrebbe essere tradotto in “Casa dello stile di Kim” o potrebbe essere anche inteso come luogo di origine dello stile stesso (riferito in questo caso alla Middleton High School).

– Gli ultimi tre episodi della quarta stagione, contrariamente agli altri, non risulterebbero distribuiti da Buena Vista.

– La canzone “Celebration“, che fa parte del CD e della colonna sonora dell’episodio della seconda stagione “Ron milionario-Ron millionaire“, è un famosissimo successo degli anni’80 dei “Kool & the Gang” riproposto con dovizia ed intelligenza in pieno XXI°: segno evidente della completezza del cartoon di casa Disney.   Potete vedere un video della canzone tratto dalla trasmissione di Carlo Conti “I Migliori Anni” (edizione 2009) al link ( http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d68028e6-9837-4a7b-822f-e5e24fca57ee.html?p=0 )

– L’episodio della quarta stagione “Grand size me” (titolo italiano “Megaporzionami”) è liberamente tratto dal film-denuncia “Super Size Me” prodotto nel 2003, di cui trovate una scheda dettagliata sul sito ( http://www.film.it/super-size-me ). Sicuramente da vedere per pensare…

– Come poter prescindere un “mostro sacro” come Spider Man?  Chi non ricorda l’organizzazione segreta di casa Marvel del bendato, ex-militare, Nick Fury e della sua bella Agente Uno: Lo scudo?!  Vedere per credere: episodio della prima stagione di Kim Possible “La Numero Uno-Number One”.

– …e Superman?  Chi si ricorda di “Live Wire”, la nemica elettrica del paladino di Smalville, gioirà nel vedere l’episodio “L’invertitore di polarità-Stop Team Go!(quarta stagione)

La premiere italiana di Kim Possible “La sfida finale – So the drama” è confermata nel 29 aprile 2005 come da articolo su ( http://www.divertimento.it/news/il-film-di-kim-possible-in-arrivo-su-disney-channel/1043382 ) , la fonte è attendibile.

– Ad inizio pagina trovate un riferimento a Tomb Raider quale fonte Originale per gli ideatori di Kim Possible, Bob Schooley e Mark McCorkle. Dovendo rispettare la prima direttiva del sito (non svelare o anticipare nulla sulle puntate) vi citiamo, ad esempio, la puntata “Il re e la reginetta del Liceo-Homecaming hupset” (l’unica di tutta la quarta stagione firmata da Bob e Mark…) dove ci sono due scene con un motoscafo a Venezia che richiamano esattamente altrettanti scenari di Tomb Raider II (per chi volesse approfondire lo splendido videogioco vi segnaliamo http://tombraider.videogame.it).

– Scovato ancora un omaggio ad un cult come Spiderman. Nel cartoon del supereroe, il cattivo Uomo Acqua chiama “Rossa” la bella fidanzata di Peter Parker, Mary Jane: chi chiama così Kim Possible nella seconda stagione e poi nella quarta (non ve lo sveliamo per via della nostra prima direttiva)?!

– La trilogia “La sfida finale-So the drama” viene presentata come un lungometraggio, riteniamo però corretto evidenziare che si tratti in realtà di tre episodi volutamente uniti in forma di film  in quanto era una conclusione della serie (poi abbiamo già detto proseguita in una IV° stagione per sollecitazione dei fans internazionali), ed ecco perchè riteniamo veritiero che il numero totale degli episodi sia 87.   Tale sistema di conclusione con lungometraggio “ad hoc”  è stato usato in altre serie televisive, per esempio Stargate SG1.

– Qualche traccia anche di Doctor Who?!     Prima di tutto chiariamo per i non appassionati che Doctor Who è la serie di fantascienza più longeva al mondo, prodotta dalla BBC e rinnovata completamente con l’edizione 2005.   Doctor Who 2005 è stato portato in Italia su Rai4 grazie alla lungimiranza del Direttore Carlo Freccero, anche se il grande pubblico italiano comincia a conoscerlo proprio con il definitivo passaggio completo al digitale terrestre, avvenuto a fine 2011, e con la relativa comparsa al canale21 di Rai4 su tutti i televisori italiani.    Quando così si sente una spiccata pronuncia di “Dottore”, come accade in un episodio della seconda stagione di Kim Possible, si viene proiettati mentalmente verso il cult BBC, che il 23 novembre 2013 in occasione dei 50°anni ha proposto in 200 nazioni in contemporanea (quindi anche su Rai4 in Italia) il film “The day of the Doctor”.

– Sempre nell’episodio della quarta stagione (o serie come dir si voglia) “La cerimonia del diploma – Graduation” Ron gesticola a due mani con Drakken, ciò è pressocchè impossibile visto che in quel momento si sta aggrappando alla mano di Kim (scena precedente).  [Inviato da Joshuak]

– Altri due omaggi sono rispettivamente per Ghostbuster (vedasi il mostro nato dalla mente di Ray: “Non c’è niente di più soffice e dolce di quei candidi gnocchi di lichene!”) e per “Il pianeta delle scimmie” (la famosa scena alla fine del film con la Statua della Libertà distrutta dalla guerra atomica): li trovate tutti nella seconda stagione, di più non vi possiamo dire perchè la nostra “prima direttiva” impone di non svelare nulla che possa rovinare la visione di Kim Possible (spoiler).

– Quando si parla di extraterrestri non può mancare l’omaggio a “La Guerra dei Mondi”.

 


Link ai detentori dei marchi citati

www. disney.com ; www.nintendo.com ; www.sony.com ; www.ea.com ; www.fox.com ; www.emmys.com ; www.bbc.co.uk ; www.rai.it ; www.corriere.it

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